Il sogno del Bogliasco è ancora vivo. Superando il Como al termine di una partita pazzesca per intensità ed emozioni, le ragazze di Mario Sinatra tengono aperta la porta che conduce a quel sesto posto che significherebbe play-off scudetto. Per trasformare il sogno in realtà occorrerà ora un’altra vittoria, da ottenere nello scontro diretto con il Trieste in programma mercoledì alle 15 sempre alla Vassallo.

Un’eventualità, quella di entrare nella ristretta elitè della migliori sei d’Italia, resa possibile dall’incredibile successo strappato oggi alle lariane, in un’altra sfida diretta. Separate da un solo punto in classifica ma accomunate dai medesimi obiettivi, oltre che dagli stessi colori, le due formazioni biancazzurre sono scese in vasca determinate ad inseguire un solo risultato. Un imperativo che nelle prime fasi di gioco ha condizionato non poco soprattutto il Bogliasco, arrivato al primo intervallo sotto 3-1, dopo che Rosa Rogondino aveva fallito il rigore del possibile vantaggio, facendosi poi perdonare realizzando il momentaneo 1 pari. Il torpore delle levantine svaniva però di colpo nel secondo quarto, quando ancora Rogondino e una doppia Giulia Cuzzupé confezionavano il ribaltamento del punteggio, costringendo Como ad inseguire per il resto dell’incontro. Anche perché dopo il cambio vasca le bogliaschine raddoppiavano il proprio vantaggio grazie ai centri di Giulia Millo, Emma De March e ancora di Cuzzupè. Le lombarde comunque non demordevano, impedendo alle liguri di chiudere la contesa malgrado il più tre accumulato a metà del quarto tempo dopo i gol di Millo e Rogondino. In due minuti Como riduceva al minimo lo svantaggio, trasformando gli ultimi 57 secondi in un braccio di ferro aperto a qualsiasi soluzione. Ciò che avviene in quel minuto scarso è però qualcosa di impossibile da preventivare. Quando Gagliardi spinge in fondo al sacco la rete del 10-8 la pratica sembra ormai archiviata ma un clamoroso errore tecnico costringe a rimandare indietro le lancette del cronometro, annullando il gol della sicurezza biancazzurra. Il rewind agita le bogliaschine che infatti non riescono a replicare quando fatto poco prima. L’inerzia psicologica passa a quel punto tutta dalla parte delle comasche che potrebbero pareggiare e provare addirittura un clamoroso colpaccio. Ipotesi che svanisce quando la sassata dalla distanza di Bianca Romanò scheggia la parte esterna del palo difeso da Carlotta Malara spegnendosi sul fondo. Da giocare, a quel punto, ci sarebbero teoricamente ancora 20 secondi, tempo che Bogliasco si preoccupa di far trascorrere tenendo saggiamente la palla tra le proprie mani.

“Questa è la classica partita che avrei voluto giocare anch’io – ammette ancora provata dalle forti emozioni il ds biancazzurro Elena Maggi – una di quelle che in qualche giustificano i sacrifici che si compiono per arrivare a questi livelli. Soprattutto se poi la vinci, come abbiamo fatto noi oggi. Prendere i tre punti oggi era davvero troppo importante e probabilmente le ragazze hanno accusato un po’ troppo il peso di questa gara. D’altronde siamo giovanissime e dobbiamo ancora imparare a gestirci anche dal punto di vista mentale. Anche perché se malauguratamente dovessimo finire ai playout la tensione che abbiamo respirato oggi verrà amplificata di almeno dieci volte. Però alla fine contava vincere e, seppur tra mille patimenti, lo abbiamo fatto. Ora ci attende un’altra finale, da vivere e, soprattutto, da vincere”.

TABELLINO:

BOGLIASCO 1951-COMO NUOTO RECOARO 9-8

BOGLIASCO 1951: Malara , De March 1, Cavallini, Cuzzupè 3, Mauceri, G. Millo 2, Lombella, Rogondino 3, Perazzoli, Rayner, Carpaneto, Gagliardi, Rosta. All. Sinatra

COMO NUOTO RECOARO: Frassinelli, Romano’ M., Fisco 3, Tedesco 2, Iannarelli, Giraldo, Bianchi, Troncanetti, Romano’ B. 1, Lanzoni 1, Cassano, Radaelli 1, Volpato. All. Pozzi

Arbitri: Romolini e Braghini

Note

Parziali: 1-3 3-0 3-2 2-3 Nessuna giocatrice uscita per limite di falli. Superiorità numeriche: Bogliasco 1951 2/6; Como Nuoto Recoaro 2/7 + 1 rig.. Nel primo tempo Frassinelli (C) para un rigore a Rogondino (B).